Ecco le linee guida per le colonnine “domestiche” e per poter effettuare la ricarica delle auto elettriche direttamente a casa.
È possibile fare la ricarica delle proprie auto elettriche a casa?
La risposta è affermativa, ma vanno tenute a mente tutta una serie di regole.
Risulta importante assicurarsi di avere la tecnologia giusta per rendere il collegamento il più rapido ed economico possibile, ma non solo. Occorre anche tenere a mente altre regole normative.
Scopriamone di più.
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Per infrastruttura di ricarica di automezzi elettrici si intende un impianto tecnologico posizionato, tramite un apposito cavo, in uno spazio adibito ad uso parcheggio di uno o due automezzi collegati.
L’infrastruttura è stabilmente ancorata nell’area che provvede a fornire energia elettrica alle batterie dei veicoli, ed è in grado di ricaricare uno o due automezzi contemporaneamente.
Tra l’altro, il progressivo aumento del numero di veicoli elettrici ed il previsto aumento delle infrastrutture di ricarica di tali veicoli, installate sia in ambito pubblico che in ambito privato, rendono necessaria la valutazione del possibile rischio di incendio e/o di esplosione connesso a tali infrastrutture.
Per portare a termine l’operazione comunque:
Ogni automezzo che deve effettuare l’operazione di ricarica parcheggia in un apposito spazio, effettua una manovra ben definita e specifica in funzione della posizione rispetto alla presa di ricarica.
Alcuni automezzi presentano la presa nella parte anteriore, destra o sinistra, altri nella parte posteriore, normalmente a sinistra.
I tipi di connessione attualmente normati in ambito internazionale per la carica dei veicoli elettrici sono 3 in funzione del lato o dei lati dotati di connessione non fissa (attualmente CEI EN 61851-1):
Quella che oggi chiamiamo “la colonnina di ricarica” è un oggetto dotato di elettricità e di connettività di rete ed è in grado di diventare un punto di connessione della rete 5G.
Ciò comporta l’osservanza di un obbligo relativo alla registrazione di questa infrastruttura in un pubblico registro. Il nome di questo registro è SINFI, Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture, anche detto Catasto delle Infrastrutture.
Pertanto una infrastruttura destinata al servizio di distribuzione di elettricità (come l’impianto di ricarica di veicoli elettrici), ospita altri elementi di una rete pubblica di comunicazioni elettroniche. Si devono dunque rendere accessibili tutte le informazioni dell’infrastruttura elettrica nel SINFI, come indicato nel decreto 11 maggio 2016 del Ministero dello Sviluppo Economico (GU n. 139 del 16 giugno 2016).
Chi si occupa della progettazione dell’infrastruttura di ricarica e della sua realizzazione dovrà tener conto di questa norma.
Il veicolo elettrico deve essere omologato secondo la normativa vigente, mantenuto in efficienza e sottoposto con esito positivo alle revisioni di legge.
Inoltre dovranno sempre essere eseguite (e documentate) le verifiche previste per legge anche per la stazione di ricarica:
Infine, le infrastrutture di ricarica devono essere adeguate alle seguenti misure tecniche/di sicurezza:
Qui di seguito sono disponibili le linee guida in materia dei Periti Industrali e dei Vigili del Fuoco:
Fonte: articolo di Giusy Pappalardo